CERTIFICAZIONE AGONISTICA PER CICLOTURISTI

CERTIFICAZIONE AGONISTICA PER CICLOTURISTI
Come già comunicato nella riunione avuta a Carugate con tutte le società, verbalizzata con verbale inviato anche alle società non partecipanti, la certificazione sanitaria richiesta per il tesseramento per la pratica del ciclismo cicloturistico è il certificato medico di idoneità all’attività agonistica.
Le società pertanto devono fornire ai propri tesserati l’opportuno modulo (allegato) onde evitare che venga richiesta una visita con protocollo non agonistico (con ECG basale e non sotto sforzo) che non permetta poi al Presidente di chiedere il tesseramento dell’atleta.
Il Comitato Provinciale non è in grado all’atto della validazione del tesseramento di valutare la correttezza della richiesta, in quanto è Il Presidente societario garante del rispetto di quanto indicato e detentore dei certificati medici
Il tesseramento con certificato agonistico permette indifferentemente di chiedere tessera da Cicloturista (40€) o da Master (45€).
La questione è stata sviscerata e di seguito alcune importanti informazioni di background pervenuteci dalla Segreteria Generale.
E’ proprio dall’applicazione di quanto stabilito dal decreto ministeriale che nasce la comunicazione della FCI in merito alla certificazione medica. Infatti la certificazione di base si applica a ” coloro che fanno sport presso società affiliate alle Federazioni sportive nazionali e al Coni (ma che non siano considerati atleti agonisti) “. Atleti e non tipo di attività e/o tipo di manifestazione: gli atleti agonisti, sono per la FCI, come riportato nelle norme ministeriali per la tutela sanitaria delle attività sportive, gli atleti sopra i 13 anni di età per tutte le specialità, tranne il bmx ed il trial che partono da 7 anni.
Quindi anche i cicloturisti, a meno che non si tratti di attività ludico-motorie che sono ascrivibili a TUTTE le attività NON organizzate effettuate a titolo “individuale” e solo per queste c’è stata l’abrogazione dell’obbligo di certificazione.
Analoga applicazione del decreto, oltre che dalla FCI, è stata fatta dalle maggiori Federazioni; e gli Enti di Promozione Sportiva devono adeguarsi a quanto stabilito dalle FSN e non viceversa.